Il programma

La Provincia di oggi

La Provincia di Caserta è attualmente bloccata da un momento di crisi, di immobilismo socio-economico, di mancanza di fiducia e stima da parte dei cittadini verso le istituzioni.

E’ purtroppo diventata terreno fertile per corruzione e criminalità organizzata, privata ormai del netto confine tra la legalità e l’illegalità.

In questo contesto la politica locale deve inserirsi con fermezza ed agire con l’inderogabile dovere di risolvere le problematiche territoriali attraverso la forza dello SVILUPPO, della TRASPARENZA, dell’INNOVAZIONE, della SOSTENIBILITA’ e della PARTECIPAZIONE.

Da cosa partiamo

L’OCCUPAZIONE: Il tasso di disoccupazione della Provincia di Caserta nel 2013 ha raggiunto il 17,8%, toccando il massimo del 30,5% a Villa Literno e il minimo del 10,8% a Galluccio, dati che esplicano in modo evidente la necessità di una sostanziale cambio di strategia nel trattamento dell’economia territoriale e dell’impiego dei nostri talenti.

LE IMPRESE: L’agricoltura, la produzione casearia, il turismo, le piccole e medie imprese del nostro territorio e in particolare quelle delle aree industriali sono un inestimabile potenziale di sviluppo economico e sociale. L’industria casearia da sola comporta un indotto di circa ventimila lavoratori sul territorio; l’area industriale di Marcianise è la prima del Mezzogiorno e la quinta in Italia, l’agglomerato è compreso tra le 52 aree di sviluppo nazionale. La velocità con cui rendiamo possibile l’import/export tramite l’interporto di Marcianise-Maddaloni e la nostra localizzazione strategica fanno del nostro potenziale industriale una risorsa da sostenere e sviluppare a tutti i costi!

L’attuale situazione è indiscutibilmente di crisi ma è proprio qui che dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi per far sì che il potenziale diventi patrimonio.

L’AMBIENTE: Sono quarantaquattro i comuni contaminati nella Provincia di Caserta, numero allarmante e indiscussa conseguenza di scelleratezze pluri-decennali. Il diritto alla salute dei cittadini viene calpestato ogni giorno e a tutto ciò bisogna porre fine.

LA SITUAZIONE SOCIALE E CULTURALE: La Provincia di Caserta è sede di numerosi Dipartimenti Universitari (SUN) fonte di potenziale sviluppo per l’intera aerea ma manca ancor quella indispensabile sinergia tra le città e l’università. Sono numerosi i giovani che emigrano altrove non vedendo altra alternativa o che sono costretti a soluzioni di ripiego: gli stessi giovani potrebbero essere una valida risorsa su cui investire per un salto di qualità a livello locale.

Il PATRIMONIO CULTURALE: I beni culturali della nostra Provincia sono stati da tempo abbandonati a se stessi a causa del disinteresse in primis da parte della politica e poi dalla società civile: siti archeologi mal curati o addirittura chiusi, spazi pubblici inutilizzati, professioni artistiche e culturali prive di sbocchi lavorativi.

L’assetto urbano della Provincia, a causa della corruzione e dall’abusivismo perpetrati negli anni, riporta sostanziali differenze che causano i principali disagi sociali.

La Provincia del nostro domani: i nostri obiettivi

Incentivare gli investimenti per l’occupazione e le imprese locali:

Alla disoccupazione e al rilancio dell’economia non si risponde con demagogia pre-elettorale, ma con concrete soluzioni che possano indicare, in termini di sviluppo, la tanto attesa strada maestra verso la crescita imprenditoriale ed occupazionale.

Il nostro impegno per incentivare gli investimenti passa tramite la modifica delle attuali leggi regionali affinché si introducano Zone Franche Industriali ovvero agevolazioni fiscali e previdenziali per le piccole, medie e grandi imprese di nuova costituzione, localizzate nelle nostre aree industriali. Tali agevolazioni, della durata di tre anni, con graduale phasing out negli anni successivi, consistono concretamente in:

  • esenzione dalle imposte sui redditi;
  • esenzione dall’IRAP;
  • agevolazione sui tassi di interesse attraverso i fondi di garanzia;
  • esonero dal versamento dei contributi previdenziali.

Non mancherà il sostegno alle imprese già operanti nelle stesse aree e la fattiva interazione con gli enti adibiti allo sviluppo industriale locale.

I beni paesaggistici e la cultura gastronomica costituiscono la storia della nostra economia: il turismo e l’esportazione dei nostri prodotti tipici rappresentano una forza economica ed occupazionale da supportare con adeguate infrastrutture e con un urgente rafforzamento dei collegamenti.

Il settore dell’ agricoltura sta subendo le conseguenze drammatiche dell’immagine delle nostre terre come di un territorio completamente contaminato dai disastri ambientali; urge una mirata azione di rilancio della nostra immagine, a livello nazionale ed internazionale, affinché si sappia che le nostre aziende agricole lavorano con coscienza e responsabilità.

 

Ridare vita all’ambiente in un territorio sostenibile:

Il territorio della provincia di Caserta è uno straordinario patrimonio di biodiversità segnato dalla convivenza di natura e presenza umana, aree incontaminate e tradizioni agricole. Un territorio da proteggere e mettere in sicurezza. Un tesoro da valorizzare e da rendere fruibile.

E’ indispensabile un osservatorio atto al rilievo delle zone colpite da criticità ambientali, in modo da poter avere un quadro completo del territorio, l’antica Liburia, ed intervenire tempestivamente con bonifiche supportate  dall’aiuto nazionale ed europeo.

Dobbiamo combattere qualsiasi infiltrazione camorristica, perché è giunto il momento di riappropriarci del nostro diritto alla salute e di far rinascere il sentimento d’amore nei confronti della nostra terra.

Dobbiamo prevenire, con un controllo maggiore, le distruzioni e l’inquinamento per riconquistare il prestigio che da sempre ha rappresentato la nostra provincia.

RILANCIARE LA REALTA’ SOCIALE E CULTURALE con le politiche giovanili, la scuola e l’università:

Per sviluppo non si intende solo quello economico ma anzitutto quello sociale e in un territorio come il nostro, che diventa sempre più anziano, l’innovazione sta nel ricambio generazionale.

Bisogna puntare sulle nuove generazioni: diffondere un senso civico portavoce di equità e giustizia sociale, contrastando il conservatorismo anti-progressista locale.

Ricordando l’ art. 31 della Costituzione, La Repubblica protegge la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo,  e con lo sguardo all’attuale situazione di crisi è evidente la necessità di favorire lo sviluppo del capitale umano delle future generazioni anche tramite l’educazione non formale ovvero tutte quelle esperienze di volontariato, di attività legate all’espressività giovanile e di impegno per la propria città.

Oggi bisogna lavorare, in mancanza di una legge nazionale, alla creazione di un network delle organizzazioni che supporti i giovani del nostro territorio: forum, consulte locali, centri giovanili e associazioni culturali in modo da poter convogliare, analizzare e risolvere insieme le macro problematiche.

Da queste realtà culturali, che integrano l’alterità, si potranno avere giovani pronti alla flessibilità di una realtà globalizzata.

Per politiche giovanili si intende non solo la “vita di partito” ma tutto quel sistema di azioni a valenza pubblica, finalizzate a fornire ai giovani opportunità e mezzi per vivere in modo positivo la fase di transizione alla vita adulta.

Dal suo canto, la scuola non può e non deve rimanere sola e deve inserirsi maggiormente laddove il substrato sociale tenta in ogni modo di non essere permeato dalla cultura.

Le Università, con i loro insediamenti radicati nel tessuto urbano, potrebbero fare da collante per l’intera città ma ciò che manca sono le politiche di raccordo tra quanto l’Università produce e offre a livello di formazione/ricerca e le esigenze di sviluppo del contesto. La città deve vedere nelle Università una risorsa preziosa da salvaguardare, stimolare e sviluppare, poiché esse, con i loro flussi di persone, idee e iniziative, possono porsi come partner contribuendo alla valorizzazione e al rilancio di un bene comune.

Per incentivare i nostri giovani e restare nella provincia di Caserta occorre puntare sull’apprendistato per l’alta formazione, interfacciando l’Università con le responsabilità delle imprese e quindi attivare a livello di politica industriale una sinergia tra sistemi formativi e base produttiva.

RECUPERARE IL NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE ED URBANO:

La Provincia di Caserta possiede un immenso patrimonio culturale che è al contempo una grande risorsa per l’economia e un prezioso mezzo per rafforzare la nostra identità.

La società stessa però sembra non essere a conoscenza delle opportunità che potrebbero derivare dalle proprie bellezze e dal conseguente prezioso tessuto di imprese e professionalità che ne derivano.

Bisognerà impegnarsi in una politica di risanamento artistico/architettonico e in una campagna di sensibilizzazione della valorizzazione culturale con:

  • utilizzo di spazi pubblici inutilizzati come nuovi luoghi di incontro e produzione culturale gestiti insieme ad associazioni e realtà del territorio;
  • apertura e recupero di siti archeologici, artistici e naturali oggi chiusi o poco fruibili;
  • percorsi di formazione per le professioni artistiche e culturali ed applicazione delle nuove tecnologie.

Relativamente all’assetto urbano, si potranno riparare i danni impegnandosi nell’utilizzo di strumenti di gestione territoriale:

  • il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) non deve essere soltanto un mezzo di indagine che rilevi esclusivamente le strutture fisiche e la realtà urbana ma deve saper cogliere la vita che in esse si svolge;
  • le leggi regionali che dovranno essere snellite in modo da poter velocizzare le complicazioni procedurali che paralizzano l’intero comparto.

Sarà sempre opportuno agire lungo l’asse dello sviluppo sostenibile, tenendo conto delle enormi problematiche ambientali con cui dobbiamo quotidianamente confrontarci.

La trasparenza e la concorrenza territoriale: le opere pubbliche

L’affidamento e l’esecuzione a regola d’arte delle opere pubbliche dovranno realizzarsi nella massima trasparenza, responsabilizzando gli organi preposti al controllo; parallelamente bisogna intervenire, in modo tempestivo, per il completamento di tutte le opere pubbliche incompiute.

Le infrastrutture e le piattaforme di servizio all’interno della Regione Campana sono i punti cardine nella prospettiva di un miglioramento locale.

Proponiamo che le conurbazioni Campane non vengano più considerate come appartenenti allo stesso insieme Regionale, ma che abbiano una valutazione specifica in base ai territori di appartenenza per poter creare una maggiore concorrenza in termini di qualità dei servizi al cittadino. Questo riassetto è necessario e passa attraverso una corretta analisi delle disparità del sistema attuale, che appaiono evidenti sui territori.

Impegnarsi per riconquistare quella indispensabile stima da parte dei cittadini.

I cittadini ritroveranno fiducia nelle istituzioni solo se le esperienze professionali e le competenze dei consiglieri eletti contribuiranno a offrire soluzioni concrete ai problemi della nostra Regione: per questo il candidato al Consiglio Regionale della Campania Stefano Graziano si impegna, con il Vostro sostegno,  a portare a termine il programma redatto.